Organizzazioni senza paura, uscito nel 2019, A. C. Edmondson, ricercatrice e docente ad Harvard, affronta il tema della Sicurezza Psicologica. Chiamata a studiare i fattori chiave del successo di team in Google, nell’ambito del Progetto Aristotele, Edmondson ha riscontrato come l’ambiente di lavoro creato, la libertà di sbagliare e di condividere l’errore, siano determinanti nelle performance e nella crescita di un team di lavoro. Per creare una cultura di sicurezza psicologica, e ancor di più per mantenerla nel tempo, servono impegno costante e il coraggio di restare umili, senza attaccarsi troppo al proprio ego, cercando di ridurre al minimo la propria permalosità.
Ecco quali sono i concetti chiave di questo libro, che puoi leggere e acquistare anche tu da qui:
Sicurezza psicologica e successo dei Team
- La sicurezza psicologica all’interno dei Team risulta essere cruciale per il successo, poiché permette ai membri di sentirsi liberi di sbagliare e di condividere gli errori senza paura.
- Condividere gli errori porta a un apprendimento più veloce e, di conseguenza, a maggiori successi all’interno dell’organizzazione.
“La paura ha un costo per l’organizzazione. Quindi, senza sicurezza psicologica, non ci può essere una reale libertà di espressione”
Team di successo e l’importanza di condividere gli errori
- I Team più performanti erano quelli che sbagliavano di più, ma lo facevano in un ambiente che permetteva di condividere liberamente gli errori.
- Questa condivisione degli errori favorisce un apprendimento più rapido e efficace all’interno del Team.
“La paura viene completamente scardinata quando si è liberi di condividere gli errori”
Cambiamento di paradigma nella leadership
- Si passa da un modello di leadership classico e basato sulla paura dell’errore a un paradigma nuovo che enfatizza la libertà di esprimersi senza timori.
- Sostituire i comportamenti basati sulla paura con altri più aperti e accoglienti è fondamentale per guidare l’organizzazione verso il successo.
“La transizione verso un nuovo paradigma richiede un cambio graduale nei comportamenti, sostituendo quelli obsoleti con quelli più moderni e coinvolgenti”