Aprire la Partita IVA è un grande passo verso la realizzazione del tuo sogno imprenditoriale. Forse però continui a rimandare perché hai le idee confuse, soprattutto su un aspetto: i costi!
Scoprirai che le spese da sostenere dipendono in gran parte dalla tipologia del tuo business e dal regime fiscale che adotti. Inoltre capirai come calcolare il tuo guadagno netto, ovvero i soldi che ti restano dopo aver sottratto le tasse e i contributi legati alla tua Partita IVA. Conoscere tutti questi aspetti ti permetterà di iniziare la tua attività con il piede giusto, senza trovare sorprese strada facendo. Vediamoli insieme!
I costi della Partita IVA dipendono dall’attività che svolgi: differenze tra libero professionista e ditta individuale
Quali sono i costi per aprire, gestire ed eventualmente chiudere la tua Partita IVA? Puoi ricevere una consulenza gratuita e personalizzata sulla tua situazione con gli esperti di Fiscozen da questo link.
Il primo aspetto da considerare per aprire la Partita IVA è il tipo di attività che intendi svolgere: intellettuale, artigianale o commerciale.
- Se eserciti una professione intellettuale, aprirai una Partita IVA come libero professionista.
- Se invece avvii un’attività artigianale o commerciale, allora avrai una ditta individuale.
In base alla tua scelta, questi sono i costi di apertura della partita iva che dovrai sostenere:
- Se apri Partita IVA come libero professionista, puoi decidere di farlo autonomamente e senza spendere nulla, oppure puoi affidarti a un intermediario come il commercialista, e in questo caso dovrai pagare il suo compenso.
- Se invece apri la tua attività come ditta individuale, dovrai prevedere l’imposta di bollo (17,50€), i diritti di segreteria (18€) e l’iscrizione alla Camera di commercio (circa 80€).
Quali sono invece i costi di gestione?
Sia nel caso di Partita IVA come libero professionista, sia nel caso di ditta individuale, i costi si compongono di queste voci:
- Le tasse
- I contributi
- La parcella del/della commercialista
- Il diritto camerale annuale di 44€ (solo se hai una ditta individuale)
Vediamoli nel dettaglio.
1. Le tasse
L’importo delle tasse che dovrai pagare dipenderà dal regime fiscale che scegli:
- Regime forfettario: nel regime forfettario pagherai le tasse solo su una percentuale del tuo incassato, il cosiddetto “coefficiente di redditività”, che è specifico per la tua attività. Come spiega Fiscozen, “se sei un copywriter il tuo coefficiente di redditività è del 78%, quindi se incassi 15.600€, paghi le tasse solo su 12.168€ (15.600€ x 78%)”. La percentuale per calcolare le tasse è del 15%, o del 5% nei primi 5 anni se hai avviato una nuova attività.
- Regime ordinario: in questo caso pagherai l’IRPEF su una percentuale dei tuoi guadagni al netto delle spese. Ad esempio, se hai fatturato 15.600€ e hai speso 3.000€, pagherai le tasse su 12.600€. Le percentuali con cui calcolare le tasse variano dal 23% al 43% a seconda del reddito.
2. I contributi
La quantità di contributi che dovrai versare dipenderà dall’attività che svolgi. Ecco alcune categorie comuni:
- Libero professionista con cassa previdenziale: l’importo dei contributi è stabilito dalla cassa di riferimento.
- Lavoratore autonomo senza cassa previdenziale: dovrai iscriverti alla gestione separata INPS, che nel 2023 prevede una percentuale del 26,23%.
- Artigiano o commerciante: i contributi sono suddivisi in fissi e variabili. I contributi fissi vanno versati a prescindere da quanto guadagni e sono circa pari a 4.200€ fino ai 17.504€ di incassi. I contributi variabili vengono calcolati applicando la percentuale del 24% sull’incassato che supera i 17.504€.
3. La parcella del commercialista
Per essere certo/a che tutto sia in regola e che i tuoi calcoli siano giusti, l’aiuto di un/una commercialista può fare la differenza! Le figure specializzate in materia fiscale ti aiutano a navigare tra i vari regolamenti e offrono consulenze su misura in base alle esigenze specifiche del tuo business. Per evitare errori, preoccupazioni e perdite di tempo.
Quanto costa un commercialista? Le parcelle possono variare in base al regime fiscale scelto:
- Regime forfettario: il costo medio annuo di un commercialista è di circa 700€.
- Regime ordinario: il costo medio annuo può essere di circa 1.500€.
Qual è il mio guadagno netto in Partita IVA?
Ovvero, quanti soldi mi rimangono dopo aver sottratto le tasse e i contributi legati alla gestione della Partita IVA?!
Riprendiamo l’esempio del copywriter, che chiameremo Marco. Marco è in regime forfettario e può “scaricare” 2.000€ di contributi. Sappiamo che pagherà le tasse solo su una percentuale del suo incassato, pari al 78% (coefficiente di redditività che abbiamo visto prima). La sua è una nuova attività, perciò per 5 anni la percentuale per calcolare le tasse è del 5%.
Sappiamo anche che Marco è un lavoratore autonomo senza cassa previdenziale, quindi dovrà iscriversi alla gestione separata INPS, che prevede una percentuale del 26,23% nel 2023.
Se fattura 15.600€, i calcoli da fare sono questi:
- Base imponibile: (15.600€ x 78%) – 2.000€ = 10.168€
- Tasse da pagare: 10.168€ x 5% = 508€
- Contributi da pagare: (15.600€ x 78%) x 26,23% = 3.192€
- Guadagno netto: 15.600€ – 508€ – 3.192€ = 11.900€
Quanto costa chiudere la Partita IVA?
E se invece, per i più svariati motivi, volessi chiudere la tua Partita IVA? È giusto informarsi anche su questo aspetto! Sappi che, come i costi di apertura, i costi di chiusura della Partita IVA variano in base all’attività che svolgi:
- Se sei un libero professionista, la chiusura non comporta alcun costo
- Se hai una ditta individuale, dovrai sostenere queste spese di chiusura: i diritti di segreteria (90€) e la marca da bollo (17,50€).
Hai qualche dubbio sull’apertura della partita IVA come freelance o artigiano?
Può capitare di avere dubbi e non sentirsi sicuri sull’apertura della partita iva. Ecco perché abbiamo strutturato anche una guida su quando aprire la partita iva. Per ora termina qui la nostra panoramica sui costi da sostenere per aprire, gestire e chiudere la Partita IVA in Italia. Abbiamo visto come calcolare tasse, contributi e guadagno netto, tenendo presente che ogni caso è a sé stante e tutto dipende dall’attività svolta.
Ci auguriamo di averti chiarito le idee, almeno in parte! In ogni caso, il nostro consiglio è di chiedere supporto a un/a professionista del settore, che saprà farti una valutazione accurata di costi e guadagni derivanti dal tuo lavoro in Partita IVA.
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Digital Strategist, Senior Content Manager e Copywriter per Flowerista. Provengo dal mondo del Digital Marketing, quello gentile, delicato, aperto allo scambio costruttivo di opinioni. Lettrice compulsiva, amante degli animali e della natura, non mi stanco mai di imparare e di mettermi in gioco.