La comunicazione assertiva ci può aiutare ad esprimere le nostre idee in modo efficace e convincente, nel rispetto del punto di vista del nostro interlocutore. Ogni giorno, dal vivo e online, tutti noi comunichiamo continuamente con le altre persone e quindi è utile imparare a dialogare nel modo migliore possibile. In questo articolo scoprirai cosa significa essere assertivi e troverai anche qualche consiglio per migliorare il tuo stile comunicativo.
Spoiler: ha molto a che fare con la comunicazione gentile!
Ti capita mai di non riuscire a mantenere la calma mentre esprimi una tua opinione? Oppure di non esprimerla affatto, perché temi la reazione che potresti provocare? Non preoccuparti, è del tutto normale. Comunicare in modo efficace, nella vita reale come online, non è sempre facile. Però possiamo imparare, con il tempo e la pratica, a creare dialoghi sempre più costruttivi e chiari senza farci sopraffare dalle emozioni. In poche parole, possiamo imparare a comunicare in modo assertivo.
Ma in cosa consiste la comunicazione assertiva? Comunicare in modo assertivo significa saper esprimere ciò che vogliamo e ciò che siamo, con calma, senza sentirci inadatti e, allo stesso tempo, senza danneggiare gli altri e sminuire le loro idee.
L’assertività si basa sul rispetto reciproco e sullo scambio costruttivo di opinioni. Quando dialoghiamo, dobbiamo stare attenti a non sfociare nell’aggressività o, al contrario, nella sottomissione. Proviamo invece ad accettare il punto di vista degli altri e ad essere disponibili a cambiare il nostro, senza però lasciarci troppo condizionare dalle opinioni altrui.
Se ci pensi, la comunicazione assertiva è fortemente connessa all’Intelligenza Emotiva. Una persona che comunica in modo assertivo, infatti, è in grado di riconoscere le proprie emozioni, gestirle ed esprimerle al meglio, sia a voce che per iscritto. Quante volte succede, ad esempio, che una normale conversazione si trasformi in litigio, proprio perché non siamo stati in grado di tenere a bada le nostre emozioni?
Stili di comunicazione a confronto
Sapevi che esistono altri stili di comunicazione, oltre a quello assertivo? I più frequenti sono lo stile passivo e lo stile aggressivo. La comunicazione assertiva può essere considerata come il punto di equilibrio tra le altre due, che si trovano ai poli opposti. Vediamone insieme le caratteristiche.
La comunicazione passiva. Quando comunichi in modo passivo, tendi a non esprimere le tue esigenze e opinioni perché non le ritieni abbastanza importanti o interessanti. Preferisci non fare richieste perché vuoi restare nell’ombra ed evitare conflitti. Cosa comporta tutto questo? Invece di proteggerti, provi insoddisfazione. Gli altri non ti capiranno e ti farai calpestare. La tua personalità, che è unica e interessante, faticherà ad emergere.
La comunicazione aggressiva. Al contrario dello stile passivo, una persona che comunica in modo aggressivo riesce spesso a far valere le sue opinioni, ma lo fa prevaricando sugli altri. Comunica in modo ostile e accusatorio, e non chiede scusa (a differenza di chi comunica in modo passivo, che si scusa fin troppo). Anche questo stile di comunicazione è inefficace perché gli altri tendono ad allontanarsi e ad evitare il confronto.
Facciamo un esempio per capire la differenza fra i tre stili di comunicazione.
Immagina di pubblicare un tuo pensiero su Facebook. Qualcuno lo commenta dicendo che non condivide affatto la tua opinione. Ecco i possibili tipi di reazione:
Comunicazione passiva: ti fai prendere dall’ansia e ti senti in colpa perché credi di aver sbagliato. Le tue certezze vacillano (“forse ha ragione lui/lei”) e rispondi cercando di assecondare il suo parere.
Comunicazione aggressiva: rispondi in modo brusco e impulsivo, aggredendo l’altra persona e pensando “ma come si permette questo/a qui?”. Il rischio è di iniziare un botta e risposta carico di insulti.
Comunicazione assertiva: rispetti il parere del tuo interlocutore e gli rispondi cercando di esprimere meglio le tue idee, in modo da provare a fargli capire il tuo punto di vista. Non lo offenderai, né ti sentirai in torto per quello che pensi.
Ognuno di noi tende a comunicare secondo uno dei tre stili che ti ho elencato, ma può capitare che la modalità cambi in base alla situazione in cui ci troviamo. Ad esempio, possiamo essere remissivi sul lavoro, accumulando tensione e rabbia, per poi comunicare in modo aggressivo a casa, dove ci sentiamo liberi di esprimerci e sfogarci.
Qualche consiglio
Se pensi che il tuo stile comunicativo sia lontano da quello assertivo, non preoccuparti: imparare a comunicare in maniera assertiva è possibile! Basta fare un po’ di pratica. Ecco qualche consiglio utile per allenarti:
Usa l’immaginazione. Prova ad immaginare diversi scenari e pensa a come ti verrebbe spontaneo reagire (puoi riprendere l’esempio fatto prima sul post di Facebook). Come risponderesti, invece, se volessi comunicare in maniera assertiva?
Impara a dire agli altri come ti fanno sentire. A volte, quando qualcuno mi fa arrabbiare, manifesto la mia insoddisfazione tacendo. Ma non è detto che la mia frustrazione venga compresa. Iniziamo invece ad esprimere a parole quello che proviamo: “quando urli mi fai agitare, potresti parlarmi in modo più pacato?”.
Fai affermazioni usando la prima persona singolare, “io”. Questo consiglio è utile se il tuo stile comunicativo è prevalentemente passivo. Esercitati ad esprimere la tua opinione in modo chiaro e diretto: “io penso che…”. A forza di ripeterlo, ti verrà più facile esprimere il tuo punto di vista. Attenzione però a non assumere un tono accusatorio.
Impara a gestire le tue emozioni. Ogni volta che provi un’emozione forte, prima di reagire, fermati un attimo. Esercitati ad identificarla, comprenderla ed accettarla. Con il tempo sarai anche in grado di controllarla ed esprimerla in modo calmo e pacato.
Digital Strategist, Senior Content Manager e Copywriter per Flowerista. Provengo dal mondo del Digital Marketing, quello gentile, delicato, aperto allo scambio costruttivo di opinioni. Lettrice compulsiva, amante degli animali e della natura, non mi stanco mai di imparare e di mettermi in gioco.