Pourquoi Pas Lab è un piccolo gioiello nel cuore di Milano nato da un preciso desiderio di Francesca: quello di non voler etichettare le diverse forme di creatività che caratterizzano lei ma anche tanti altri artisti. Negli anni ha saputo dare vita ad un laboratorio in cui le diverse arti si incontrano, creando qualcosa di unico ed originale. Tra illustrazioni, quadri e gli immancabili fiori, Francesca ci apre le porte del suo Pourquoi Pas Lab, per raccontarci sogni e progetti per il futuro.
Ciao Francesca, raccontaci com’è nato il progetto Pourquoi Pas Lab.
Dietro al progetto Pourquoi Pas ci sono io, Francesca, un’eterna bambina che cerca di tenere sempre accesa la luce che le nuove scoperte le sanno accendere negli occhi. Ho voluto unire sotto il nome di Pourquoi Pas tutte le mie passioni. Forse un po’ codarmente e forse perchè non volevo crescere, non sapevo decidermi su che cosa volessi essere da grande: un’artista? Una designer? Una gallerista? Di conseguenza, ho pensato di aprire uno spazio che potesse contenere tutte queste mie anime e nel quale ci fosse spazio per tutti, per esprimersi liberamente.
Quindi il tuo spazio non ospita solo opere realizzate da te ma anche quelle di altri. Questa contaminazione è molto bella.
Che significato ha per te la creatività e cosa ti ispira nelle tue nuove creazioni artistiche?
La creatività per me è tutto: è quella scintilla che si accende mentre guardi un palo della luce perché ti è venuto in mente un nuovo inizio di fiaba, non solo saper viaggiare e cercare di raccogliere più informazioni possibili con gli occhi e fermarle con un obiettivo, ma anche saper trasformare una foto in un’opera d’arte, una nebbia in un quadro o un pensiero in qualcosa da impacchettare e poter regalare. La creatività è anche qualcosa che va costantemente nutrita e ci sono delle volte in cui sento proprio il bisogno di uscire, di andare ad una mostra, di fare un viaggio in paesi remoti o anche semplicemente di passeggiare in un bosco o perdermi in un libro. A volte mi bastano due passi nel quartiere attorno all’atelier, a volte avrei proprio bisogno di prendere un aereo e partire per l’estremo oriente alla ricerca di colori profumi e quella calma fuori dal mio quotidiano.
Pourquoi Pas Lab può essere definito come un mondo creativo dove convivono diverse forme d’arte: come riesci a comunicare queste diverse forme di creatività?
Hai centrato il punto. Qui voglio proprio che diverse forme di creatività (più che arte) cerchino di convivere e si aiutino l’un l’altra nel raccontare la propria storia.
È difficilissimo comunicarlo perché le persone sono abituate alle etichette per definire le persone e gli spazi– non è una critica, è un dato di fatto- e anche io spesso faccio questo errore per pigrizia o comodità. Di conseguenza, è difficile farsi capire, spiegare perché un vaso pieno di stelline di carta può stare accanto ad una fotografia che si trova appoggiata ad un’agenda dedicata all’impossibile, ma altrettanto difficile raccontare che sono designer che certe giornate vorrebbe solo prendersi cura dei propri fiori e non ha voglia di rinchiudersi tra le quattro mura dell’atelier. Talvolta capita che io non riesca invece a staccarmi dal computer perché ho un’idea in testa e voglio realizzarla!
E poi è difficile da spiegare perché io sono una gran casinista e quando racconto qualcosa che mi fa luccicare gli occhi, mi perdo e faccio perdere il filo!!
Raccontaci un progetto che ti sta particolarmente a cuore.
Mmmmmmmmh… In questo momento il mio progetto del cuore sono le mie illustrazioni.
Sono qualcosa che ho rimandato per troppo tempo perché non pensavo di essere in grado. C’era sempre qualcosa di più importante che aveva la precedenza, e invece adesso mi è stata data l’opportunità di dedicarmici e di creare. Per ora sono singole illustrazioni che sto creando per la settimana floreale di Domitilla o per raccontare la mia “quarantine routine”. Idealmente voglio metterle in ordine, impaginarle e venderne poi le stampe sul mio shop in serie limitata. Poi i miei fratelli, per il mio compleanno, mi hanno regalato un corso da illustratrice alla Naba: sono sicura che questo mi darà tutti gli strumenti che mi mancano per iniziare a creare poi fiabe illustrate più complesse… per adulti e piccini!
Sogni nel cassetto e progetti per il futuro per Pourquoi Pas Lab?
Dunque… beh si … grazie alla Flip Academy ho tirato fuori un sogno nel cassetto che rimandavo da tempo e che adesso, con l’aiuto delle ragazze de La bellezza salverà il mondo, inizia a delinearsi in maniera più reale e se tutto va come spero questo autunno vedrà la luce. Per ora posso dire che riguarda i fiori ed il loro significato!
Di idee ce ne sono tante… speriamo di poterle realizzare anche al di fuori dal mio mondo!
Credits immagini: Pourquoi Pas – Francesca Meana
Scopri di più su: www.pourquoipaslab.com
Laureata in Economia per i beni culturali, ho riscoperto la mia passione per la scrittura avvicinandomi al digital marketing.
Per Flowerista curo interviste e collaborazioni.