Nella scorsa puntata abbiamo parlato di innovazione fortuita, come folgorazione. Siamo andati ad indagare quelle intuizioni che, assieme all’immaginazione, l’osservazione e lo studio, hanno permesso di innovare e portare un cambiamento all’interno della società.
Come diceva Albert Einstein – e il nostro nuovo jingle di apertura – “La conoscenza è limitata, l’immaginazione invece abbraccia il mondo”. In effetti, se ci pensiamo, le conoscenze di una persona sono limitate, mentre l’immaginazione e la creatività non hanno limiti. Se non forse uno, e ce ne stiamo accorgendo solo in questi ultimi anni: anche nella migliore delle ipotesi, è difficile riuscire ad immaginare fino in fondo l’impatto di ogni – nostra – singola – azione.
È possibile innovare con un occhio rivolto alla sostenibilità? Vorrei che provassimo a rispondere insieme a questa domanda, perché la vera rivoluzione oggi è sì innovare, ma nel rispetto di ambiente e società.
In questa puntata faremo un piccolo salto nel passato per cercare di capire quando l’innovazione ha iniziato a provocare un impatto rilevante, soprattutto a livello ambientale, e in quale momento ci siamo resi conto dei danni provocati. Ma arriveremo a parlare anche del presente, in modo particolare approfondiremo il tema dell’economia circolare.