Come possiamo prepararci per cogliere le opportunità che ci offre il futuro? Parliamo tanto di Intelligenza Artificiale, ma c’è di più. Esistono 5 intelligenze, o mentalità, che ognuno di noi può sviluppare per vivere con serenità in un mondo che corre veloce e si trasforma continuamente. Dopo la teoria delle intelligenze multiple, facciamo alcune riflessioni sul mindset da coltivare per affrontare le sfide del domani, personali e lavorative.

Dalle intelligenze multiple alle 5 mentalità per il futuro

La teoria delle Intelligenze multiple di Howard Gardner, psicologo e docente statunitense, aveva aperto la strada a un nuovo concetto di intelligenza. Non più basato sulla sola sfera logico-matematica (quella valutata con il test del QI, per intenderci), ma qualcosa di molto più ampio e complesso. Secondo questa teoria rivoluzionaria, ciascuno di noi è dotato di abilità e predisposizioni diverse che può allenare per migliorare la qualità della propria vita, personale e lavorativa. Ne sono state individuate 9: intelligenza linguistica, logico-matematica, spaziale, corporeo-cinestesica, musicale, naturalistica, esistenziale, intrapersonale, interpersonale.

Tu quale intelligenza sei?! C’è un articolo che parla proprio di questo.

A distanza di quasi 15 anni dal suo saggio sulla teoria delle Intelligenze multiple, pubblicato nel 1983, Gardner fece un passo in più, rivolto al futuro. Il mondo stava cambiando molto velocemente, soprattutto con la diffusione delle nuove tecnologie. Quali potevano essere quindi le intelligenze da conoscere e sviluppare per affrontare le nuove sfide del domani? Un domani che in parte è già il nostro presente e che riguarda il 21° secolo nel suo insieme.

Gardner ne parlò nel suo libro “Five Minds for the Future”. Minds, ovvero menti, o meglio 5 mentalità da sviluppare per andare incontro al futuro: disciplinare, sintetica, creativa, rispettosa ed etica.

L’intelligenza disciplinare

Avere un’intelligenza disciplinare significa essere in grado di padroneggiare con sicurezza almeno una disciplina o una professione. Ma non vuol dire semplicemente imparare contenuti a memoria, bisogna entrare nella materia, assimilarla, farla propria e lasciarla sedimentare.

È un processo lungo, che secondo Gardner può richiedere anche 10 anni. Ad esempio, terminata la laurea in psicologia avrai immagazzinato moltissime informazioni relative al tuo futuro mestiere, ma ti occorreranno alcuni anni di lavoro per iniziare a pensare davvero come un/a psicologo/a. Quando avrai padronanza del tuo sapere, sarai capace di fare collegamenti con altre discipline e trovare soluzioni alternative e innovative. Potresti anche decidere di cambiare professione un giorno, ma le competenze assimilate in passato ti torneranno utili. Questo sarà il tuo grande punto di forza.

In fondo, l’intelligenza disciplinare ha molto a che fare con il concetto di longlife learning (apprendimento permanente), cioè un processo di formazione che continua per tutto l’arco della vita e che punta all’ampliamento costante del proprio bagaglio di conoscenze.

L’intelligenza sintetica

Come suggerisce il nome, l’intelligenza sintetica è la capacità di raccogliere informazioni da fonti diverse, comprenderle, sintetizzarle e trasmetterle agli altri. In sostanza, vuol dire essere in grado di fare una sintesi dei dati in modo che abbiano un senso sia per te, sia per le persone a cui li trasmetterai.

Perché è importante? Perché siamo travolti da un’infinità di informazioni e lo saremo sempre di più! Perciò bisogna imparare a sceglierle con criterio. La tua sintesi assumerà un valore ancora maggiore se sarai capace di abbinarla al tuo punto di vista, per differenziare il tuo lavoro (che è unico e personale) da quello di macchine e computer.

Forse in passato era più importante memorizzare una grande mole di informazioni, però adesso è fondamentale saper integrare e organizzare dati che provengono da discipline diverse. E per farlo dobbiamo essere in grado di reperire le informazioni giuste, individuando quelle più utili per noi e scartando quelle di scarso valore.

L’intelligenza creativa

Vedere le cose in modo differente, proporre approcci alternativi, fare domande inconsuete, dare risposte nuove per stare al passo con i tempi. Ecco cos’è l’intelligenza creativa. E può esprimersi in qualsiasi disciplina e in qualsiasi contesto lavorativo.

Per Gardner l’intelligenza creativa deriva spesso dalle due intelligenze precedenti. Ovvero, quando sai padroneggiare almeno una conoscenza e sei capace di fare una sintesi delle informazioni che ti occorrono, allora hai più possibilità di trovare soluzioni nuove e fuori dagli schemi. Proprio perché “mastichi” bene la materia di cui ti occupi.

Allo stesso tempo però non bisogna essere troppo disciplinati, perché se siamo troppo servili a una disciplina diventiamo degli esperti dell’argomento, non dei creatori. Chi ha un’intelligenza creativa si apre al nuovo, proprio grazie alla sua curiosità e capacità di trovare soluzioni alternative. D’altra parte, come diciamo in Flowerista, la creatività è spesso un prerequisito fondamentale per l’innovazione e per il cambiamento!

L’intelligenza rispettosa

Chi allena l’intelligenza rispettosa è capace di comprendere le persone che sono diverse da lui/lei, e non solo, sa cogliere le opportunità che derivano dall’eterogeneità. Una mentalità rispettosa è importantissima nei team di lavoro, ad esempio, dove i concetti di diversity e inclusione diventano imprescindibili per trovare punti di vista alternativi, per ampliare la propria rete, per crescere.

Questo non significa dover rinunciare alla propria nicchia, ma accogliere le diversità sia tra gli individui, sia tra le diverse comunità. La digitalizzazione ha cancellato ogni confine e ci permette di collaborare con persone che provengono da tutto il mondo. Per forza di cose è richiesto un approccio aperto e fluido, dove la mancanza di rispetto e l’intolleranza non sono più accettati.

Intelligenza emotiva, empatia, gentilezza, sono tutti concetti che troviamo nell’intelligenza rispettosa. Chi è capace di percepire e rispettare i sentimenti e le emozioni delle altre persone, oggi come domani, è sicuramente avvantaggiato.

L’intelligenza etica

Con la quinta intelligenza, quella etica, ci spostiamo su qualcosa di più astratto. Questa forma di intelligenza può essere letta come coscienza collettiva, come l’aspirazione di ciascun individuo a costruire una società migliore basata sul rispetto di persone, ambiente e, in generale, di ogni componente dell’ecosistema in cui vive.

Quando sviluppiamo questa intelligenza, diventiamo consapevoli che le nostre azioni non possono essere motivate solo dai nostri interessi personali, ma anche dalla volontà di migliorare il destino di tutti. Nel business ha molto a che fare con il concetto di visione, ovvero la proiezione di uno scenario futuro che esprime i valori, gli ideali e le aspirazioni dell’azienda o del brand.

Sul lavoro, così come nella vita privata, l’intelligenza etica può essere allenata e valorizzata sostituendo il concetto di competizione con quello di collaborazione e partecipazione.

E ora… alleniamo le nostre intelligenze del futuro!

Se ci hai fatto caso, le prime tre intelligenze (disciplinare, sintetica e creativa) sono incentrate sulla sfera del conoscere, mentre le altre due (rispettosa ed etica) sulla sfera delle relazioni interpersonali. Infatti, in un mondo così interconnesso come il nostro, non è più sufficiente ragionare come singoli individui, ma bisogna pensare come una comunità. Prestare attenzione all’ambiente e alla società in cui viviamo e di cui facciamo parte è una scelta che non può più essere procrastinata.

Stiamo vivendo anni di grandi cambiamenti che richiedono nuovi modi di pensare, non solo nella vita personale, ma anche in quella lavorativa e scolastica. Sia come singoli individui, sia come cittadini che vivono all’interno di una società. Anche in Flowerista cerchiamo di fare la differenza, ad esempio con Business’n’Play, il nostro gioco di ruolo applicato al business rivolto a professionisti, aziende e scuole.

Assieme alle intelligenze multiple e all’intelligenza emotiva, le 5 mentalità per il futuro dovrebbero farci riflettere su un approccio alternativo da adottare per cogliere nuove opportunità, comprendere i problemi, trovare le soluzioni più adatte e non lasciarci intimidire dalle trasformazioni in atto.

Pensi di possedere queste 5 intelligenze? Ognuno di noi può allenarle e svilupparle, iniziamo ora!