Un rientro in città meno traumatico grazie all’aiuto dei fiori di Bach

Non so se vale lo stesso anche per voi, ma è dai tempi della scuola che settembre per me rappresenta una specie di “Capodanno morale”.

Un concentrato di buoni propositi e to-do-list che al confronto il primo di gennaio è un semplice post-it sul frigorifero.

Le faccende rimaste indietro a giugno che continuano a restare indietro “tanto ormai ci avviciniamo alla pausa estiva ed è troppo tardi per sbrigarle”, le richieste di luglio accantonate per via degli out of office ricevuti in risposta, per non parlare delle mail di agosto che non ha neanche senso aprire. Ed eccolo che è arrivato, il tanto agognato settembre.

Tra colleghi in ufficio ci si guarda sospettosi per vedere chi per primo fa la mossa di ricominciare sul serio. C’è chi scantona dal racconto delle vacanze e passa a fare il punto della situazione, ci sono le prime riunioni e c’è anche la prima tensione provocata da una sciocchezza.

Ma con la mente e con il cuore siamo ancora nel posto in cui abbiamo trascorso le nostre belle ferie, magari non perfette ma lontane dalla routine quotidiana. E ci chiediamo come fare ad affrontare le incombenze autunnali.

Una prima risposta, che può sembrare banale ma è molto difficile da attuare, è la gradualità: affrontare la ripresa imponendosi di intraprendere una cosa alla volta, stabilendo delle priorità, perché di fatto è praticamente impossibile riprendere i ritmi frenetici di prima del tutto all’improvviso.

Anche la natura può correre in nostro aiuto in questi casi. Ad esempio con i Fiori di Bach, preziosi rimedi naturali derivanti dai fiori, ideati dal medico inglese Edward Bach, che agiscono proprio sulle emozioni negative.
Honeysuckle (il caprifoglio) serve a lenire la nostalgia, a riposizionarsi nel presente e a non vivere di ricordi, per quanto belli e importanti. Mi piace pensare che il suo soprannome “abbracciaboschi”, dovuto alle lunghe liane rampicanti che si attorcigliano alle altre piante fin quasi a soffocarle, abbia a che fare proprio con il carattere e l’anomalia psicologica che cerca di curare, le ramificazioni ossessive della memoria.

Fiori-di-Bach-Caprifoglio

Il fiore del caprifoglio

Un altro fiore che aiuta a ritrovare piacere nella quotidianità è Clematis (la clematide), che al contrario del precedente serve soprattutto a chi ha il pensiero costantemente rivolto al futuro, a chi si isola in un mondo tutto suo perchè non riesce a sopportare quello reale. Anche questa pianta non ama stare con i “piedi per terra”: con i suoi lunghi steli rampicanti simili a liane e i filamenti argentei che ondeggiano al vento, la clematide vitalba sembra slanciarsi verso il cielo, come se volesse allontanarsi e fuggire dal terreno.

Fiori-di-Bach-Clematide

Il fiore di clematide

Infine Red Lily, un Fiore che aiuta a focalizzarsi con piacere sul presente togliendo quella sensazione di avere sempre la testa tra le nuvole. Il giglio rosso è una pianta acquatica perenne che nasce da un rizoma subacqueo, considerata sacra nella tradizione buddista. Cresce nelle paludi temporanee delle golene e proprio da queste acque torbide emerge un fiore coloratissimo, simbolo dell’innalzamento della coscienza spirituale, i cui semi possono germogliare anche dopo 200 anni.

Fiori-di-Bach-Fior-di-loto

Il fiore di Nelumbo nucifera – nota come ‘fior di loto’

E’ stata una positiva esperienza personale che mi ha spinto ad approfondire l’approccio che ispira questo metodo di cura a cavallo tra effetto placebo ed omeopatia.
Edward Bach credeva che la rugiada raccolta dai fiori potesse contenere alcune delle proprietà delle piante stesse, trasmesse attraverso delle vibrazioni energetiche, e che questa risultasse ancor più efficace se raccolta su fiori coltivati al sole. Accortosi che era impossibile raccogliere la rugiada in grande quantità col sistema originale, decise di cogliere i fiori e di immergerli in una ciotola di acqua in bollitura, ottenendo così una tintura madre molto diluita: quello che oggi chiamiamo appunto Fiore di Bach.
Ne esistono 38 in tutto e sono divisi in 7 categorie, che vanno ad agire su stati psichici di paura, incertezza, alienazione, solitudine, scoraggiamento fino alla ipersensibilità e alla eccessiva cura e maniacalità.

Fiori-di-Bach

Non che da oggi tutti i traumi da rientro in ufficio scompariranno all’improvviso grazie a questi rimedi, ma da osservatrice di natura, non solo umana, e stati d’animo non potevo trascurare un derivato così importante dei fiori. E poi è pur sempre vero che non tutti i sintomi sono da combattere o da mettere a tacere; ragionare sui rimedi floreali è un modo come un altro per ascoltare se stessi.