Un articolo che nasce da una riflessione che mi è venuto spontaneo fare dopo circa 3 mesi e mezzo in cui ho messo in pratica alcune “visual-ricette” di cromia, formati e contenuti, sia su Instagram che Facebook. Lungi dall’essere definitivo, vuole essere semplicemente un punto di partenza per migliorare l’efficacia del proprio racconto fotografico.
Da gennaio a questa parte ho cambiato notevolmente la palette colori del mio feed Instagram; l’ho fatto in previsione del lancio del sito, che sapevo avrebbe avuto colori molto diversi dal precedente, e volevo che tutto fosse molto armonico. Contestualmente, mi sono sempre di più addentrata nel mondo di Pinterest (questo il mio profilo), non che prima mi fosse sconosciuto, ma non l’avevo mai usato in maniera professionale, solo per ispirazioni passeggere.
Questo post nasce da una riflessione che mi è venuto spontaneo fare dopo circa 3 mesi e mezzo in cui ho messo in pratica alcune “visual-ricette” di cromia, formati e contenuti.
Ma non voglio parlare al posto dei numeri, lascio che lo facciano loro. L’unica cosa che ci tengo a dire è che non sponsorizzo (per scelta) i miei post, se non quelli dei corsi, e non faccio uso di bot. L’unica cosa su cui posso contare è una buonissima rete di contatti e una community che ruota intorno a determinati hashtag, quindi di fatto beneficio di molti re-post. E ovviamente ho una strategia visual.
Follower IG: da 13,1ka 13,6k in 3 mesi
Follower Pinterest: da 20(neanche sapevo di averli) a 90 in 3 mesi
Tutto questo per dire: sì, si può ancora crescere sui social! Lo si può fare anche con le sponsorizzazioni e non c’è nulla di male, ma alla base ci deve essere una solida preparazione di contenuti, soprattutto visual. In questo articolo ti racconto quelli che secondo me sono i 10 visual trend di questo 2019, ma se vuoi studiare a fondo come funziona Instagram e come potrebbe aiutare la tua attività ti ricordo che c’è Instacreate, il corso online che ti aiuta a far pace con l’algoritmo puntando su contenuti e strategia.
1) Tutti siamo creatori e modelli allo stesso tempo. Non c’è più spazio per la perfezione a tutti i costi, possiamo tranquillamente indossare quello che creiamo senza dover ingaggiare modelle magrissime, anzi, l’engagement e l’immedesimazione sarà maggiore nel vedere un corpo finalmente normale.
2) Il potere della natura, anche nei dettagli che diventano quasi astratti, è fortissimo. Siamo più attenti all’ambiente e abbiamo bisogno di ritornare alle radici dell’elemento naturale. Nel mio caso ho voluto introdurre i fiori, ma funzionano benissimo anche altre cose come questa, soprattutto per fare “diluizione di contenuti”. (Ah, se non sai cos’è, iscriviti alla newsletter che ricevi gratis un pdf in cui ti spiego alcune strategie visual efficaci!)
3) Basta profili super posh. Basta eccessi di rosa, copertine bianche e pelose, cover di marmo, oro come se piovesse, e basta anche pink flamingos. Salvo ancora solo le foglie di monstera, ma non so per quanto!
4) Restano intramontabili i flatlay di cibo: fotografare il cibo dall’alto ormai è entrato nel nostro immaginario comune e facciamo fatica a pensare ad immagini di cibo diverse da quelle.
5) Su Instagram vedo (e mi piacciono) profili con colori cupi, gloomy, che fanno un uso della luce eccellente. Si adattano molto bene sia ai fiori che al cibo, forse un po’ meno al design.
6) A proposito di design, su Pinterest resta invece una vocazione alla luce e al colore. Ma anche qui l’armonia delle bacheche è sempre super importante. Se trovo confusione (di colori, di stili…) scappo. Avete notato comunque quanto il mondo di Pinterest abbia influenzato il design e le nostre case? O è stato viceversa? Non si sa più!
7) Apprezzo e noto sempre di più l’utilizzo di ceramiche realizzate a mano, tessuti naturali, candele artigianali, scritte calligrafate a mano, magari con il gessetto.
8) Abbiamo sgamato gli sfondi finti. Suggerirei di evitare marmi e legni in pvc, che poi si rischia anche di fare pasticci con le luci, ma optare per un bel fondale, magari uno solo, e lavorare su quello: che sia un tavolo antico, un mobile, il cemento di un muro scrostato, il pavimento, la coperta di lino della nonna, il pizzo del centrino..
9) A proposito di nonne, il vintage vive e lotta con noi. Palette, pattern e font, oltre che oggetti vintage, la fanno da padrona. Pensate alla maglietta dei Bagni Luisa di Luisa Bertoldo PR e poi facciamo tutti un minuto di silenzio in adorazione.
10) Foto minimal che diventano quasi filosofiche. Ecco, non ho mai amato profili eccessivamente barocchi, ma c’è da dire che le foto minimaliste si prestano a un sacco di letture e ispirano dialoghi.
E per finire: non c’è ricetta che tenga senza uno stile. Come trovarlo? Studiando tanto! Quello di altri soprattutto, per poi elaborare il proprio. Non è facile.