Sto, stiamo, per festeggiare un bel compleanno tutti insieme! Flowerista compirà 2 anni il 30 giugno. Auguri a parte, vi racconto cosa è cambiato da allora e perché mi sembra una vita fa! E in fondo all’articolo c’è una sorpresa!

Era una notte d’estate e faceva caldissimo. All’epoca vivevo in un bilocale di 50 mq a Milano e di avere una scrivania e/o un tavolo in casa non se ne parlava, non ci stava da nessuna parte, avevo solo quello fuori, sul balcone. Zanzare incluse quindi.
E fu proprio su quel tavolo in ferro che cominciò a frullarmi in testa l’idea di aprire un blog che parlasse principalmente di fiori, ma non solo. Mi avevano colpito le parole di un collega, che a quei tempi lavorava con me nell’azienda da cui poi mi sono licenziata pochi mesi dopo; mi disse “Negli eventi che organizzi tu c’è una cosa che mi colpisce sempre, non lasci mai nessun dettaglio al caso, ma soprattutto ci sono i fiori. Che rendono tutto più bello, anche questi temi finanziari estremamente noiosi.”
Aveva ragione. Con una frase apparentemente semplice e banale, aveva riassunto quello che ancora oggi io mi ostino a dire: “Se si vuole, si può fare in modo che tutto sia più bello. Con i fiori o qualsiasi altra cosa”.
Improvvisamente, avevo trovato qualcosa di cui secondo me si parlava ancora in modo troppo tradizionale nei blog e nelle riviste di settore: i fiori.
Qualcosa che allo stesso tempo si prestava ad essere declinato in tantissime sfumature diverse. Più mi guardavo intorno e più mi rendevo conto che c’erano un sacco di discipline e di arti che avevano a che fare con i fiori: c’era la moda, la medicina olistica, la profumeria, l’artigianato, il settore degli eventi (da cui provenivo io), ma c’era anche tutto un substrato di valori che potevano sposarsi con l’idea di fiore.
Più indagavo, dentro e fuori di me, più mi sembrava di avere una gemma preziosissima in mano, un’idea di valore ma che non sapevo come trattare. Non avevo mai fatto qualcosa di “mio” seriamente.
Avevo quasi paura della troppa libertà.  

Flowerista

Questa immagine fu proprio l’header del sito/blog che misi online il 30 giugno 2017. 
Ci lavorai più di un mese, me lo ricordo ancora benissimo. Più in fondo vedrai anche tutte le evoluzioni degli header e della struttura del sito, fino a quello attuale (per il quale ho chiesto aiuto a un professionista, mentre le versioni di prima erano tutte home-made).

All’epoca non mi reputavo per nulla brava a fare le foto, per cui la prima cosa che mi venne in mente fu di investire 19€ in una foto professionale scaricata da una Library di immagini. Esattamente questa.  E’ bella? forse. E’ personale? No. Ma fu un modo per rompere il ghiaccio. Alzi la mano chi non ha passato nottate intere a scegliere il set di immagini per il proprio sito e alla fine non ha scelto nulla. Ecco, io mi trovavo in quella situazione.
Per questo oggi ai miei clienti continuo a ripetere “Fallo e basta”, perché so che molto spesso siamo noi i nostri sabotatori. Quell’immagine, come noi stessi del resto, cambierà altre 100 volte, per cui deve essere accettabile, non perfetta.

E a proposito di cambiamenti, quell’estate la passai a scrivere articoli per il blog (li trovate ancora qui in fondissimo), ma soprattutto a pianificare il mio passaggio da lavoratrice dipendente a startupper. Al di là di tutto, forse era questo l’aspetto che più mi preoccupava.
La fortuna di avere un compagno freelance già da tempo e degli amici commercialisti mi ha aiutato a capire che sì, ce la si poteva fare!
Ma da lì a capire cosa avrei fatto di preciso e quale fosse esattamente l’idea imprenditoriale il passo era lungo. 

Flowerista a Milano

Lo dimostra quest’altro piccolo passo avanti, ovvero il fatto che avessi un logo professionale ma che la mission dell’attività fosse ancora poco chiara: Flowers in the City voleva dire tutto e niente, potevo anche essere una fiorista.
Già un pò meglio quando ho cominciato a mettere a fuoco le mie vere competenze, ovvero quelle inerenti la comunicazione.
A quel punto il Pay-off è diventato Flower-based communication (troppo complicato, oggi lo so, allora mi pareva geniale).
Di personal branding, set di immagini coordinate, palette colori e compagnia bella ovviamente sapevo tutto nella teoria, ma applicarlo su se stessi è tutt’altro che facile. E allo stesso tempo avere il budget necessario per farsi aiutare da un professionista non è così scontato: ho dovuto aspettare ancora un bel pò, fino al rebranding del sito di marzo 2019.

comunicazione floreale

Il sito funzionava? Sì.
Il contenuto c’era? Sì.
I social andavano bene? Eccome.
I clienti c’erano? Pochi, ma non mi potevo lamentare.
Le idee quelle sì, non mancavano. Anzi erano pure troppe. Ho preso più volte alcune direzioni sbagliate (parlavo l’altro giorno proprio in un post di Instagram dell’idea di una piattaforma di scambio tra creativi, ma ce ne sono anche molte altre: eventi di CSR per le aziende, performance teatrali, team building con i fiori, e poi mi zittisco perché magari le ri-tirerò fuori in momenti più opportuni!);  fortunatamente prima di investire soldi o tempo cercavo di sondare l’interesse con tante interviste e chiacchierate. E di ascoltare il parere degli altri, nonché i loro bisogni!

Oggi posso dire di avere finalmente individuato la mia mission, o meglio, quella di Flowerista: avvicinare i creativi dei più disparati settori ai temi del digital marketing, offrendo loro corsi di formazione dal vivo e online (il LAB), ma anche un canale alternativo di vendita grazie ad un marketplace già consolidato (la BOUTIQUE).

E’ stato facile? Tutt’altro.
Il progetto è finito? Assolutamente no.
Ci sono tantissimi altri spunti di crescita che vorrei affrontare in futuro, ma qui si parlava di celebrare questi due anni, no? E da quella notte d’estate a ragionare sulla potenza creativa dei fiori ne è stata fatta di strada. Oggi parlo sempre la lingua della creatività, ma in maniera decisamente più consapevole.
E poi con i fiori è sempre tutto più bello.