Lasciando perdere qualsiasi tipo di giudizio morale – non stiamo parlando di buoni e cattivi – vi racconto qual è il mio pensiero da un punto di vista di marketing e di posizionamento. E perché nel mio caso ho deciso di aderire al Black Friday scontando solo i corsi online anziché tutti gli articoli della Boutique. Come sempre vi porto nel mio “dietro le quinte”.
Questo articolo nasce da una mail di risposta che ho scritto in questi giorni a chi mi ha chiesto perché avessi deciso di applicare uno sconto solo ai prodotti digitali – i corsi online – e non agli articoli artigianali presenti in Boutique. Un’altra domanda che ho ricevuto riguardava una mia frase – frase forse poco felice in quanto un pò “buttata lì” e chiedo scusa di questo, non è nel mio stile solitamente, ma ahimè anche io a volte mi faccio prendere dalla fretta – ovvero che “artigianato e Black Friday faticano ad andare d’accordo”.
Ho pensato quindi di scrivere un post qui sul Blog proprio perché l’argomento è delicato e merita più spazio di una frase.
Il mio punto di partenza per la riflessione è stato questo:
1) Tutti abbiamo risorse – di denaro e di attenzione – limitate; nel periodo del Black Friday vengono messe a dura prova, nel senso che siamo bombardati di promozioni, notifiche, mail, pubblicità, a tal punto che arriviamo sfiniti al lunedì immediatamente seguente.
2) Se abbiamo – come credo – un budget non propriamente infinito e abbiamo deciso da mesi che ci serve una lavatrice nuova o il cavalletto della macchina fotografica, forse il periodo del Black Friday è quello che fa al caso nostro per fare quel tipo di investimento; gli altri acquisti passano un po’ in secondo piano, sia come urgenza, sia come possibilità di emergere dal rumore di fondo.
Non ne faccio quindi una questione di giudizio etico in questo momento, anche se è un tema che emergerà più avanti nell’articolo, è una questione meramente commerciale: ci sono più concorrenti del solito che rubano l’attenzione già scarsa dell’acquirente e il rischio è quello di sfinirlo.
Io stessa cestino A PRESCINDERE il 99% delle mail con sconti colossali che mi arrivano perché non le sopporto più.
Nel mio caso in particolare, poi, mi trovo a vendere due prodotti che solitamente non si trovano collocati insieme in un unico sito: prodotto artigianale e prodotto digitale. Il primo è pezzo unico per eccellenza – soprattutto con questa ultima collezione natalizia – il secondo è infinitamente scalabile per definizione (ndr per “scalabile” nel marketing si intende qualcosa che non soffre il problema della tempistica di produzione, una volta creato può essere venduto infinite volte e generare profitti). Nel momento in cui ho dovuto decidere come comportarmi durante quella che di fatto è una Black Week, neanche tanto un Black Friday, ho capito che non avrei mai potuto comunicare allo stesso modo e alle stesse persone uno sconto applicato a due prodotti così diversi. Nel pacchetto in promo, i singoli corsi sono scontati del 50%. Applicare la stessa percentuale a un kimono in seta realizzato artigianalmente è impossibile, vorrebbe dire che il prezzo a cui è venduto è gonfiato all’inverosimile.
Ora che ho chiarito la mi strategia commerciale, veniamo invece ad un discorso più ampio che riguarda artigianato e Black Friday:
- Fare sconti da capogiro e non andare in perdita implica la quasi certezza di vendere un certo quantitativo di prodotti. Ma siamo sicuri che poi il reparto produttivo riesca a star dietro all’approvvigionamento? Reparto che spesso è rappresentato da 1/2 persone o addirittura dal cosiddetto “solopreneur”. E cosa succede poi se a dicembre abbiamo finito tutto e c’è il Natale?
- Il brand artigianale difficilmente ha le risorse per competere con le pubblicità dei colossi commerciali che invadono i nostri canali.
- Ma soprattutto, ed è il messaggio che più mi preme dare, un qualsiasi brand, a maggior ragione uno artigianale, ha tutto il resto dell’anno per fare promozioni che accontentino il proprio pubblico. Con la scontistica che gli pare, con le modalità che vuole, con la creatività che gli si addice. E magari così può anche differenziarsi.
Quindi, l’idea di base non è tracciare una linea di confine tra chi può permettersi di fare sconti e chi no, tra buoni e cattivi, tra poveri e ricchi, perché non è assolutamente vero che l’artigiano debba per forza di cose avere margini più bassi o disprezzare gli sconti, ma quello che vorrei fare è spronare le persone a pensare a qualcosa di diverso dal solito piuttosto che fare quello che fanno gli altri.
Infine c’è un ultimo punto, e questo ha a che vedere invece con il posizionamento e con l’etica che avevo anticipato all’inizio. E’ inutile negare che il Black Friday sia figlio di una logica consumistica, che punta a svuotare i magazzini e riempire le tasche. Una logica peraltro non appartenente alla nostra cultura, bensì a quella americana. Per cui, se per 364 giorni un brand artigianale ha professato di credere in una filosofia contraria a quella logica, che magari dice “Compra meno, compra meglio” nel payoff, mi chiedo come possa poi aderirvi. Se invece è scevro da tutto questo, allora liberissimi tutti. Basta avere coerenza.
E alla domanda che adesso magari sorge spontanea: quindi tu? Rispondo cosi: personalmente non comprerò nulla di materiale durante il Black Friday, non perché sia contro – ripeto, chi sono io per dare un giudizio morale – ma semplicemente perché non ne ho bisogno. Comprerò invece formazione per me e venderò formazione perché nel primo caso ne ho bisogno per arricchirmi di conoscenze, nel secondo di denaro per tenere in piedi tutto quanto. Senza ipocrisia.
Spero di aver chiarito il punto della questione.
Se avete piacere di confrontarvi su questo argomento sarò felice di leggervi, del resto non ci può essere gentilezza – quella che vado declamando da due anni a questa parte – senza confronto. Dandoci sempre regione a vicenda si fa in fretta ad essere gentili. Esserlo nel disaccordo è più difficile, ma più importante.
In foto: Le Nereidi, Cose a Caso Design, Bluebird Kitchen, tutti magnifici brand che hanno esposto le proprie creazioni all’Artisans House di Lascia la Scia il 23 novembre.