Vi racconto a che punto è la ristrutturazione della Casa dei Fiori e come mai ho lasciato il balcone per ultimo. Ma ora è venuto il momento di chiedere una mano a chi è davvero esperto in materia: Unopiù, aiutami tu! E aiutatemi anche voi a scegliere tra due alternative!

La questione è risaputa dai secoli dei secoli: quando si comincia a ristrutturare una casa si sa quando si inizia, ma non si può nemmeno lontanamente immaginare quando si finirà. Ho sentito lontani cuggggini, amici di amici, parlare di cavi penzolanti con figli già nati (o matrimoni archiviati…), frasi come “Mi manca solo questo e poi abbiamo finito” con traslochi già in atto, e altre amenità di questo genere.
Ecco, il Barbieri ed io fortunatamente non siamo ancora a questo stadio, ma sta di fatto che siamo rimasti senza porte (TUTTE le porte, sì, anche quella del bagno per chi se lo stesse chiedendo) per tre mesi, con il risultato che ora ci capita di chiedere della toilette, anche in casa di altri, lasciando poi la porta aperta. Per non parlare dei gatti, che già per DNA felino non amano le porte chiuse, figuriamoci ora che hanno preso l’abitudine di scorrazzare liberamente e farsi moltissimo gli affari altrui.

Bene, ora però che le porte sono arrivate e stiamo lentamente procedendo anche all’appendimento dei quadri alle pareti (MAI, dico MAI dimenticarseli appoggiati a terra per più di un mese, perché poi potrebbero diventare parte integrante del battiscopa e non cambiare più posizione), non ci resta che UNA cosa da sistemare: quella più importante di tutti, quella che lasciavo per ultima perché sentivo addosso una certa responsabilità in quanto Flowerista…. Il balcone!

Flowerista - Salotto di casa - Casa dei fiori

Il nostro balcone ha una particolarità, che si coglie facilmente anche da questa foto: è quasi un tutt’uno con il soggiorno. Misura circa 5mq, espone a sud– il che è un toccasana d’inverno, un po’ meno d’estate – ha una ringhiera in ferro e, cosa non molto bella, presenta una parete piuttosto rovinata dal tempo, su cui non possiamo intervenire essendo parte comune condominiale. Fatte le dovute presentazioni, ora possiamo finalmente metterci a sognare, senza timore di essere svegliati: noi ci siamo immaginati di ricreare una serra, una sorta di ponte tra esterno ed interno, anzi più precisamente una orangerie, e da lì siamo partiti per la scelta del colore delle pareti del salotto (un verde pastello che si sposava con il giallo delle piastrelle anni 60) e la scelta degli arredi per l’outdoor.

Siete pronti a sognare con noi? Ho chiesto aiuto ad uno storico marchio del settore: Unopiù, che da un lato mi ha rassicurato: “Non importa avere un giardino da catalogo o il terrazzo più grande della casa, noi arrediamo tutto, anche il balcone dalle dimensioni più intime e modeste” e dall’altro mi ha incuriosito, perché ha fatto dell’abbattimento del confine tra indoor e outdoor la propria bandiera, proprio quello che serve a noi per il nostro salotto/serra/balcone.

Ecco da dove siamo partiti: una serra Orangerie realmente realizzata da Unopiùma ovviamente non adatta alle nostre esigenze.

Flowerista - Unopiù Serra Orangerie - piante verdi

Dopodiché siamo passati a individuare due diverse soluzioni, una più romantica e armoniosa, con le sedute e il tavolino della linea Aurora di Unopiù, l’altra più solare e adatta ad ospitare le mie amate piante, ovvero la poltrona Emy per prendere il sole, unita all’étagère Demetra. Voi quale preferite?

Soluzione 1

Flowerista - Aurora Unopiù - sedie e tavolino outdoor in ferro

Nella linea Aurora di Unopiù ci sono due varianti per le sedute, entrambe caratterizzate da riccioli super chic e molto bon-ton: sedie più snelle o poltroncine. Entrambe sono in ferro lavorato a mano, così come il tavolino, e si intonerebbero benissimo al ferro della ringhiera. Date le dimensioni del nostro balcone, forse sceglieremmo le sedie. L’unica pecca di questa soluzione sarebbe il fatto che resta scoperta la parete rovinata, per cui dovremmo optare per un albero in vaso per coprirla, magari un limone? Comunque mi ci vedo già a preparare il the la domenica pomeriggio e a scacciare gatti acciambellati sui cuscini.

Soluzione 2

Flowerista - Emy Demetra Unpiù - Poltrona e vasi

Qui più che al the caldo penso al the freddo e al sole! Sia per me che per le piante. In questo caso dovrei scegliere specie mediterranee che amino molto la luce e non soffrano troppo il caldo estivo, ma starebbero benissimo su questa étagère in ferro Demetra! Avrei il vantaggio che la parete verrebbe coperta. E poi una bella seduta al centro per prendere il sole e leggere un libro, ovviamente una Emy gialla come le piastrelle del salotto! La pelle di questa poltroncina è lavorata con un procedimento chiamato “concia al vegetale”, l’unica capace di trasformare le pelli grezze in cuoio utilizzando i tannini provenienti dagli alberi, rispettando l’ambiente e rendendole molto resistenti al tempo e al calore. Vado a preparare i cubetti di ghiaccio.