Il mondo del marketing è in continua evoluzione e il 2024 non fa eccezione.
Inutile negare che l’avanzata dell’intelligenza artificiale generativa la farà da padrona, ma non c’è solo quella.
Ecco 10 tendenze di marketing che saranno al centro dell’attenzione nel 2024 secondo noi di Flowerista.
1.La cultura come fattore chiave
Nel panorama del marketing del 2024, la cultura riveste un ruolo centrale. I brand, secondo una ricerca di Kantar, non solo stanno cercando di comprendere la cultura delle communities in modo più approfondito, ma stanno anche cercando di connettersi con i consumatori in un linguaggio che la rispecchi maggiormente.
Questo include l’uso di personaggi, stili di moda, generi musicali, gergo specifico, norme sociali e aspirazioni culturali. L’obiettivo è creare campagne di marketing che siano autentiche e rilevanti per il pubblico di riferimento. Tuttavia, c’è un avvertimento importante: il successo nel marketing arriva solo quando il messaggio si allinea perfettamente con la cultura di riferimento e in maniera AUTENTICA, mentre un errore in questa direzione può comportare gravi conseguenze sotto forma di offesa culturale
2.L’importanza dell’allineamento valoriale
Uno dei trend più rilevanti per il 2024 è l’importanza dell’allineamento di valori tra i consumatori e i brand. I dati di Kantar rivelano che quasi due terzi degli intervistati negli Stati Uniti desiderano marchi che riflettano e condividano i loro valori personali. A livello globale, l’80% delle persone afferma di fare uno sforzo consapevole per acquistare da aziende che sostengono cause rilevanti ai loro occhi. Questo implica che i marchi devono non solo comunicare i propri valori, ma anche dimostrare un vero impegno nelle questioni che interessano al loro pubblico.
3.I feedback degli utenti non si fanno attendere
Una diretta conseguenza dei trend visti precedentemente è la crescente tendenza dei consumatori a “reagire” quando i brand tradiscono le promesse o si disallineano rispetto alla cultura professata. Questa reazione può manifestarsi in molte forme, come ad esempio critiche sui social media, boicottaggi o addirittura proteste online. Ciascun brand, anche il più piccolo, dovrebbe mettere a punto una politica di “crisis management” per non gettare benzina sul fuoco delle critiche avviate sui social; negare o improvvisare può essere controproducente.
4.La diffusione dell’AI e la preoccupazione per la qualità dei contenuti
L’introduzione sempre più diffusa dell’Intelligenza Artificiale nel marketing presenta sia opportunità che sfide. Mentre l’IA può automatizzare processi e migliorare l’efficienza, c’è una crescente preoccupazione tra i consumatori riguardo alla diffusione di disinformazione e messaggi fuorvianti sui social media e sulle piattaforme online. Pertanto, i consumatori stanno cercando brand che siano trasparenti nell’uso dell’IA e che si impegnino a garantire la qualità delle informazioni condivise. Potrebbe addirittura succedere che un segmento di clienti scelga di affidarsi a brand “privi di IA” che mettono in primo piano autenticità ed etica.
Analogamente, è diffuso anche un movimento opposto ovvero di “IA washing”, brand che millantano di avere implementato funzioni di IA quando invece sono semplici automazioni.
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5.La riduzione del traffico organico a causa dell’IA nei motori di ricerca
Un trend che sta emergendo con forza è la prevista riduzione del traffico organico verso i siti web, secondo Gartner questo sarà del 50% entro il 2028. Ciò è principalmente dovuto all’espansione dell’IA nei motori di ricerca e alla capacità di questi motori di fornire risposte dirette alle domande degli utenti, riducendo la necessità di visitare i siti web. Per affrontare questa sfida, i marketer dovranno adattare le loro strategie concentrandosi su parole chiave altamente mirate, creando contenuti protetti e ripensando l’uso dei canali più outbound come l’email marketing.
6.L’attenzione come fattore chiave
L’attenzione è diventata una risorsa preziosissima, non solo nel mondo del marketing. Infatti, se un tempo si trattava di “essere scoperti e visti”, ora è soprattutto una questione di catturare e mantenere l’attenzione del pubblico. Mentre in passato la misurazione dell’attenzione si basava principalmente sulla visibilità, i marketer stanno ora cercando di capire la qualità dell’attenzione che i consumatori dedicano ai loro messaggi. Questo comporta l’uso di tecniche avanzate come la codifica facciale e il tracciamento degli occhi per valutare le reazioni e l’interesse degli spettatori. Tuttavia, secondo Kantar, il 62% dei marketer utilizza ancora metriche come il tempo di visualizzazione per determinare il successo di una campagna.
7.La ricerca vocale e l’IA
La ricerca vocale sta diventando un elemento centrale dell’ottimizzazione sui motori di ricerca. Con l’aumento dell’uso di assistenti vocali e dispositivi smart, le persone stanno sempre più utilizzando la voce per cercare informazioni online. Questo ha reso cruciale l’ottimizzazione dei contenuti online per le ricerche vocali, che spesso coinvolgono l’uso di parole chiave long-tail (a coda lunga, ovvero frasi vere e proprie).
Per rimanere rilevanti, i marketer dovranno identificare e utilizzare queste parole chiave per soddisfare le esigenze degli utenti vocali.
8.Partnership a lungo termine con gli Influencer
L’Influencer marketing non è certo una novità e, anzi, è sempre più sfruttato e ricercato dai brand di tutto il mondo, come strumento da affiancare alle varie strategie di marketing digitale. Ma il trend emergente è che, invece di pagare numerosi influencer per singole sponsorizzazioni, i brand stanno cercando di costruire partnership a lungo termine con un numero limitato di micro-influencer. La scelta degli influencer si basa ora non solo sulla dimensione del loro pubblico, ma anche sulla loro autenticità e sull’allineamento con il marchio.
Noi in Flowerista li chiamiamo Ambassador!
9.Promuovere gli utenti al posto dei prodotti
Un cambiamento significativo nel marketing del 2024 è il passaggio dall’enfasi sui prodotti alla promozione degli utenti e della comunità. I brand stanno finalmente lavorando per facilitare l’interazione tra i consumatori e per amplificare il contenuto generato dalla comunità stessa. Questo può includere l’uso di forum online, la condivisione di contenuti generati dagli utenti sui social media, la pubblicazione di testimonianze sui siti web e la creazione di programmi di referral. Alcune aziende stanno addirittura acquisendo (comprando) intere comunità per rafforzare il loro coinvolgimento e la loro connessione con il pubblico, come è successo ad esempio a Mind the Product, una comunità composta da oltre 300.000 responsabili di prodotto, designer e sviluppatori, acquisita da Pendo all’inizio del 2023.
10.Il cambiamento dei Social
E chiudiamo questa carrellata (ovviamente non esaustiva) con gli intramontabili Social media, che però stanno cambiando pelle, o meglio, gli utenti che li frequentano stanno cambiando abitudini.
“Le persone si stanno orientando verso modi di trascorrere il tempo online che si discostano dai social media che hanno dominato gli ultimi anni” afferma Biz Sherbert, redattore presso Digital Fairy, un’agenzia creativa e specialista in cultura giovanile e web. Non è che le persone trascorrano più tempo offline, ma si stanno dedicando a Communities più di nicchia.
Come sostiene anche Antonio Bellu, inizialmente, luoghi come Facebook e Twitter erano usati principalmente per rimanere in contatto con amici e conoscenti; con l’ascesa dei creator e l’avvento di piattaforme come Instagram o TikTok, la focalizzazione si è spostata sull’intrattenimento.
Oggi (e domani forse) stiamo tornando a una fruizione più intima, tant’è che la gran parte della Gen Z posta sui social selezionando solo la propria cerchia di amici più stretti come possibili spettatori.
È finito il tempo delle vanity metrics ed è cominciato quello delle reti sociali di nicchia?
Non abbiamo volutamente toccato il tema vastissimo della sostenibilità, quasi come se fosse ormai assodato che, nel 2024, qualunque sforzo delle aziende debba andare in quella direzione, non certo solo i budget di marketing.
Ci auguriamo che questi trend possano ispirare le tue prossime strategie di marketing e per qualsiasi necessità o desiderio di costruirle insieme, sai che siamo qui!
Digital Strategist e fondatrice di Flowerista.
Aiuto aziende e liberi professionisti a comunicare online, senza gridare. Mi occupo di trasformazione digitale in chiave sostenibile, per l’ambiente e per la società in cui viviamo.